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Alto Adige: caccia alla marmotta

Inviato: 2 nov 2018
da Luciano Regattin
Buongiorno, volevo segnalare questa interessante discussione:
http://gognablog.com/corri-marmotta/

Ciò che non riesco a comprendere, ad una prima lettura, é come possa esserci stato un surplus di oltre 2000 marmotte in Alto Adige in un solo anno, mentre nel resto delle Alpi pare (a questo punto) che il "problema" non si ponga nemmeno, o forse a me è sfuggito qualcosa sugli evidenti danni provocati dall'esubero di marmotte in questi anni?

Re: Alto Adige: caccia alla marmotta

Inviato: 7 nov 2018
da Luca Lapini
Grazie, Luciano.

Questi argomenti per loro stessa natura provocano polarizzazioni di sentimenti nell'opinione pubblica.

Ho seguito la vicenda marmotta/Alto Adige e ricordo a tutti che occorre andare oltre le opinioni personali, così contrapposte da ricordare atteggiamenti religiosi (pro o contro caccia, cacciatori contro animalisti), che non hanno alcuna possibilità di comunicazione proprio per la loro natura dogmatica.

E in realtà tutti hanno le loro ragioni, più o meno condivisibili.

La legge è l'unico punto di coagulo e confronto civile tra opinioni così estremizzate.

Sta facendo il suo corso, e nelle lettere dei dirigenti della provincia di Bolzano si trova una sintesi precisa e documentata di tutto ciò che è successo e sta succedendo attorno all'argomento.

Dare opinioni personali in questo caso porta fuori strada.

Ricordo a tutti che la marmotta si era estinta ad Est dell'Adige ben prima che memoria scritta d'uomo avesse potuto tramandarne la presenza, ed è stata reintrodotta sulle Alpi sudorientali proprio dai cacciatori, che per le immissioni hanno attinto sia dalle popolazioni Alto Atesine, sia Piemontesi, sia dalle relitte popolazioni austriache.

Con grandi vantaggi per i trasferimenti di energia delle praterie cacuminali, dove la marmotta gioca un ruolo chiave, fissando nelle sue carni l'energia solare fissata dalla fotosintesi della vegetazione di alta quota. Mettendola a facile disposizione dell'aquila reale e di altri predatori, che in questo modo risparmiano prede rare (Tetraonidi, Lagomorfi alpini, ecc.).

Sui numeri possono dare indicazioni soltanto i faunisti della provincia di Bolzano, che attuano i prelievi secondo piani sottoposti a diversi autorevoli vagli istituzionali.

Nonostante ciò, le opinioni legali sono controverse, tanto che ci sono supposte indicazioni di danno erariale legato ai prelievi.

Essendo protetta in Italia dalla LN 157/92, infatti, è lecito chiedersi se l'autonomia della Regione Trentino Alto Adige in materia di caccia e pesca sia sufficientemente ampia da consentire il prelievo di una specie protetta nel resto d'Italia.

Direi di attendere l'esito definitivo di queste controversie legali, che si scioglieranno soltanto in definitiva sede giudiziale.

Di una cosa tuttavia si può essere certi. La marmotta alpina non corre oggi alcun pericolo reale, ne' in Italia ne' in Europa, tanto che non è stata inserita neppure nelle liste della Direttiva Habitat 92/43 CEE.

Cordialità, Luca Lapini.