Acrida ungarica
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- Stefano Sava
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Acrida ungarica
Martedì scorso (11/9) ho osservato un esemplare di Acrida ungarica (forma bruna) in un incolto nella zona industriale di Trieste. Si tratta di una delle pochissime specie di cavallette che sono in grado di identificare per la sua forma particolare (a meno che non ne esistano altre di simili di cui ignoro l'esistenza).
Una foto della specie tratta dalla rete:
Sul libro "Guida al riconoscimento e allo studio di cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto" di Fontana, Buzzetti, Cogo e Odè è data come "ampiamente diffusa nel passato, tanto da essere uno tra i pochi insetti ad avere un nome dialettale" (purtroppo non dice quale... ), ma ha subito una forte contrazione negli ultimi anni (il libro è del 2002) tanto da essere oggi considerata rara fuori dal Delta del Po e dalla laguna di Venezia.
Qualcuno sa come sia lo status della specie a Trieste?
Io ne avevo osservato un altro esemplare praticamente nello stesso punto il 3 settembre 2009, ma nonostante avessi poi ricercato la specie in zona più o meno regolarmente da quella prima osservazione non l'avevo più trovata.
PS E' un caso che entrambe le osservazioni le abbia fatte nei primi giorni di settembre?
Stefano Sava
Trieste
Una foto della specie tratta dalla rete:
Sul libro "Guida al riconoscimento e allo studio di cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto" di Fontana, Buzzetti, Cogo e Odè è data come "ampiamente diffusa nel passato, tanto da essere uno tra i pochi insetti ad avere un nome dialettale" (purtroppo non dice quale... ), ma ha subito una forte contrazione negli ultimi anni (il libro è del 2002) tanto da essere oggi considerata rara fuori dal Delta del Po e dalla laguna di Venezia.
Qualcuno sa come sia lo status della specie a Trieste?
Io ne avevo osservato un altro esemplare praticamente nello stesso punto il 3 settembre 2009, ma nonostante avessi poi ricercato la specie in zona più o meno regolarmente da quella prima osservazione non l'avevo più trovata.
PS E' un caso che entrambe le osservazioni le abbia fatte nei primi giorni di settembre?
Stefano Sava
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Re: Acrida ungarica
Cercando un po' in rete ho trovato che nel vicentino viene chiamata "Vescovo" per le sue antenne particolari che ricordano (???) la mitra vescovile, mentre a Sant'Erasmo (isola fuori Venezia) li chiamano "Frati".Sul libro "Guida al riconoscimento e allo studio di cavallette, grilli, mantidi e insetti affini del Veneto" di Fontana, Buzzetti, Cogo e Odè è data come "ampiamente diffusa nel passato, tanto da essere uno tra i pochi insetti ad avere un nome dialettale" (purtroppo non dice quale... ),
Stefano Sava
Trieste
Re: Acrida ungarica
Ciao Stefano,
l'Acrida ungarica varietà verde l'ho fotografata due volte nel campo vicino a casa mia (Porcia, loc. Rondover), ultima osservazione 2011.
Pier Luigi
l'Acrida ungarica varietà verde l'ho fotografata due volte nel campo vicino a casa mia (Porcia, loc. Rondover), ultima osservazione 2011.
Pier Luigi
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Re: Acrida ungarica
Intervengo sulla distribuzione di Acrida ungarica nel nord-est sulla base di dati personali.
Friuli Venezia Giulia: la specie mi è nota dell'isola di S. Andrea e della località Golameto di Fossalon di Grado.
Non ho dati per l'area di Trieste.
Veneto orientale: mi è nota per Bibione (dal faro-foce del Tagliamento a Bibione Pineda), per gli argini del Tagliamento (S. Michele al T.to), per Valle Vecchia e area di bonifica della Brussa (Caorle).
In estate, maschi e femmine sono relativamente frequenti nei siti suindicati fra la vegetazione erbacea degli argini di bonifica e nella vegetazione xerica (es. retroduna).
saluti
Friuli Venezia Giulia: la specie mi è nota dell'isola di S. Andrea e della località Golameto di Fossalon di Grado.
Non ho dati per l'area di Trieste.
Veneto orientale: mi è nota per Bibione (dal faro-foce del Tagliamento a Bibione Pineda), per gli argini del Tagliamento (S. Michele al T.to), per Valle Vecchia e area di bonifica della Brussa (Caorle).
In estate, maschi e femmine sono relativamente frequenti nei siti suindicati fra la vegetazione erbacea degli argini di bonifica e nella vegetazione xerica (es. retroduna).
saluti
- Stefano Sava
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Re: Acrida ungarica
Questo pomeriggio (21/8) ne ho riosservato un esemplare (stavolta forma verde) a conferma del fatto che la specie è ancora presente nel sito (zona industriale di Trieste), anche se ritengo piuttosto rara (tre osservazioni in sei anni, nonostante frequenti quell'area in maniera praticamente quotidiana.
Ricapitolando:
* 03/09/2009 - 1 ind. forma bruna
* 11/09/2012 - 1 ind. forma bruna
* 21/08/2015 - 1 ind. forma verde
In pratica una osservazione ogni tre anni...
Stefano Sava
Trieste
Ricapitolando:
* 03/09/2009 - 1 ind. forma bruna
* 11/09/2012 - 1 ind. forma bruna
* 21/08/2015 - 1 ind. forma verde
In pratica una osservazione ogni tre anni...
Stefano Sava
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Re: Acrida ungarica
Buongiorno a tutti,
tanto per allargare fuori confine l'areale distributivo di questa bella cavalletta, allego uno scatto di questa specie, ritratta in fretta e furia il 15 agosto scorso a Lussino mentre stavo smontando la tenda (in effetti era nascosta tra i due teli) ... si tratta della stessa nostra sottospecie?
Un saluto,
Massimo Grion
tanto per allargare fuori confine l'areale distributivo di questa bella cavalletta, allego uno scatto di questa specie, ritratta in fretta e furia il 15 agosto scorso a Lussino mentre stavo smontando la tenda (in effetti era nascosta tra i due teli) ... si tratta della stessa nostra sottospecie?
Un saluto,
Massimo Grion
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Massimo Grion
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Re: Acrida ungarica
Si; da noi e in generale nel bacino del Mediterraneo è diffusa la sottospecie mediterranea, nell'Europa centrale la sottospecie nominale. In realtà i confini delle due sottospecie non sono chiari e nella Fauna d'Italia-Orthoptera la loro validità è messa in dubbio.
Si può confondere comunque con A. turrita, che è molto simile, e anche con Truxalis nasuta; entrambe hanno, da quel che si sa, un areale più meridionale, almeno in Italia (non conosco la situazione nella penisola Balcanica). Comunque quella della foto sembra A. ungarica.
ciao
Francesca
Si può confondere comunque con A. turrita, che è molto simile, e anche con Truxalis nasuta; entrambe hanno, da quel che si sa, un areale più meridionale, almeno in Italia (non conosco la situazione nella penisola Balcanica). Comunque quella della foto sembra A. ungarica.
ciao
Francesca
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Re: Acrida ungarica
Grazie mille Francesca.. in effetti la confusione è possibile, sono stato precipitoso, ma mi è andata dritta
__________
Massimo Grion
Massimo Grion
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Re: Acrida ungarica
Ebbi modo di parlare di A. ungarica alcuni anni fa sul nostro sito rammentando come qui nella Bergamasca, questa specie sia comunissima ma molto localizzata.
Qui in val Padana dove lo giudicano non certo comune, questo insetto è spesso invasivo ma localizzato in spazi così ridotti da passare a volte inosservato.
Immaginatevi che sulla sponda sinistra dell'Adda dove abito, ha due nicchie ben definite ma così piccole e delimitate che è introvabile sulla sponda opposta del fiume (a meno di duecentometri lineari)!! Di qua comunissima di là assente.
Secondo la mia modesta opinione la rarità di certi insetti a volte è determinata dalla mancanza di osservazione/osservatori, vista l'esiguità dello spazio che a volte gli animali si prendono.
Pur con la massima buona volontà se non si ha la fortuna di incappare in questi angoli reconditi la specie passa inosservata. Proprio stamane ho percorso lo stesso sito ed è tuttora invasiva. Settembre poi è il mese prediletto. Gianfranco Colombo
Qui in val Padana dove lo giudicano non certo comune, questo insetto è spesso invasivo ma localizzato in spazi così ridotti da passare a volte inosservato.
Immaginatevi che sulla sponda sinistra dell'Adda dove abito, ha due nicchie ben definite ma così piccole e delimitate che è introvabile sulla sponda opposta del fiume (a meno di duecentometri lineari)!! Di qua comunissima di là assente.
Secondo la mia modesta opinione la rarità di certi insetti a volte è determinata dalla mancanza di osservazione/osservatori, vista l'esiguità dello spazio che a volte gli animali si prendono.
Pur con la massima buona volontà se non si ha la fortuna di incappare in questi angoli reconditi la specie passa inosservata. Proprio stamane ho percorso lo stesso sito ed è tuttora invasiva. Settembre poi è il mese prediletto. Gianfranco Colombo