nuovo gruppo riproduttivo di Canis aureus in italia
Inviato: 10 ago 2018
Cari amici.
Siamo lieti di annunciare la scoperta di un nuovo gruppo riproduttivo di sciacalli dorati (si veda il comunicato stampa allegato).
Nell'attuale situazione italiana (15-45 esemplari) il fatto ha un grande rilievo.
Abbiamo formalmente chiesto a tutti di non sovrapporre indagini bio-acustiche estemporanee o di altra natura a quelle già in corso.
Gli animali hanno manifestato una risposta di grande stress alle due stimolazioni (standard Gojage) con le quali li abbiamo localizzati.
Ciò potrebbe essere facilmente dovuto alla presenza dei lupi, segnalati nella stessa zona da diverse recenti immagini fotografiche raccolte da privati.
La sovra-stimolazione acustica può portare a conseguenze simili a quelle già verificatesi nei Magredi pordenonesi, dove il locale gruppo riproduttivo ha smesso di vocalizzare dal mese di novembre 2016 e nonostante ciò è stato decimato dai lupi.
Ricordiamo che le norme indicate da Gojage (Goldenjackal informal study Group in Europe), raccomandano di non stimolare lo stesso gruppo più di una volta ogni due-tre mesi.
Ciò sia per non rendere inutili gli esisti della bio-acustica (che in aree sovrastimolate diventano illeggibili), sia per evitare di attirare i lupi.
In Grecia si è potuto accertare che attirati dagli ululati degli sciacalli i lupi scendono dai monti per appropriarsi delle loro risorse, oppure - se sono in numero sufficiente - per predarli attivamente.
L'uccisione di una giovane femmina di un anno da parte dei lupi (Periferia di Cordenons, PN, 25 dicembre 2016) conferma che questa dinamica da intra-guild exclusion è in corso anche nell'Italia nord-orientale.
E' in fase di avanzata redazione una sintesi corologica aggiornata della situazione italiana di Canis aureus, che dal 2017 mostra un dinamismo mai visto in 34 anni di presenza della specie nel nostro paese.
Forse ciò si deve proprio alla crescente pressione da parte del lupo, ormai insediato in larga parte del Triveneto.
Le proiezioni più attendibili indicano che in un prossimo futuro lo sciacallo dorato si insedierà in località umide, agricole o golenali di pianura, mentre il lupo manterrà la sua tipica vocazione di predatore di ungulati forestali.
La dinamica attualmente in corso sembra confermare queste previsioni, anche se a basse densità le due specie possono coabitare.
Cordialità, Luca Lapini.
Siamo lieti di annunciare la scoperta di un nuovo gruppo riproduttivo di sciacalli dorati (si veda il comunicato stampa allegato).
Nell'attuale situazione italiana (15-45 esemplari) il fatto ha un grande rilievo.
Abbiamo formalmente chiesto a tutti di non sovrapporre indagini bio-acustiche estemporanee o di altra natura a quelle già in corso.
Gli animali hanno manifestato una risposta di grande stress alle due stimolazioni (standard Gojage) con le quali li abbiamo localizzati.
Ciò potrebbe essere facilmente dovuto alla presenza dei lupi, segnalati nella stessa zona da diverse recenti immagini fotografiche raccolte da privati.
La sovra-stimolazione acustica può portare a conseguenze simili a quelle già verificatesi nei Magredi pordenonesi, dove il locale gruppo riproduttivo ha smesso di vocalizzare dal mese di novembre 2016 e nonostante ciò è stato decimato dai lupi.
Ricordiamo che le norme indicate da Gojage (Goldenjackal informal study Group in Europe), raccomandano di non stimolare lo stesso gruppo più di una volta ogni due-tre mesi.
Ciò sia per non rendere inutili gli esisti della bio-acustica (che in aree sovrastimolate diventano illeggibili), sia per evitare di attirare i lupi.
In Grecia si è potuto accertare che attirati dagli ululati degli sciacalli i lupi scendono dai monti per appropriarsi delle loro risorse, oppure - se sono in numero sufficiente - per predarli attivamente.
L'uccisione di una giovane femmina di un anno da parte dei lupi (Periferia di Cordenons, PN, 25 dicembre 2016) conferma che questa dinamica da intra-guild exclusion è in corso anche nell'Italia nord-orientale.
E' in fase di avanzata redazione una sintesi corologica aggiornata della situazione italiana di Canis aureus, che dal 2017 mostra un dinamismo mai visto in 34 anni di presenza della specie nel nostro paese.
Forse ciò si deve proprio alla crescente pressione da parte del lupo, ormai insediato in larga parte del Triveneto.
Le proiezioni più attendibili indicano che in un prossimo futuro lo sciacallo dorato si insedierà in località umide, agricole o golenali di pianura, mentre il lupo manterrà la sua tipica vocazione di predatore di ungulati forestali.
La dinamica attualmente in corso sembra confermare queste previsioni, anche se a basse densità le due specie possono coabitare.
Cordialità, Luca Lapini.