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Moderiamo il moderatore

Inviato: 23 giu 2017
da Luca Lapini
Nella comunicazione di critica all'articolo di Marco Buzziolo Intitolato Statevenaccuort ... Ho decisamente ecceduto nei toni. Me ne scuso con Marco Buzziolo e con la lista.

Conosco Marco da molti anni ed ho sempre apprezzato il suo equilibrio nell'evitare di esacerbare i conflitti fra cacciatori e mondo della protezione, che hanno già fatto troppi danni.

Come mi hanno fatto notare diversi amici, inoltre, alzare il livello di scontro sposta l'attenzione sui toni della comunicazione piuttosto che sulle sue ragioni, che sono sotto gli occhi di tutti. Non serve a nulla. Anzi è dannoso.

Me ne scuso con tutti.

A mia parziale discolpa la preoccupazione che si possa in qualche modo aumentare la mortalità per cause antropiche del carnivoro più raro d'Italia, che in 33 di presenza nel nostro paese continua ad essere sempre sull'orlo dell'estinzione, con numeri totali compresi tra i 15 e i 45 effettivi. Occupandomene da trent'anni lo considero un po' come un figlio, e ogni volta che ne muore uno è un po' come avessi subito un altro lutto familiare.

E forse anche questo è un errore.

Concludendo, vorrei far ancora una volta notare che l'accoglienza di un carnivoro in un paese è sempre un fatto politico, regolato dalle leggi, che esprimono la sensibilità media della popolazione. Lo stato italiano si è già espresso nei confronti dello sciacallo, integralmente protetto dalla LN 157/92.

Quando avrà raggiunto elevate densità popolazionali potrà essere eventualmente gestito, previ accurati censimenti numerici, come previsto per le specie protette dall'allegato V della Direttiva Habitat 43/92 CEE, a cui l'Italia aderisce.

Esacerbare gli animi di diverse categorie di portatori di interesse, contrapponendo il mondo venatorio a quello della protezione, è un'operazione da evitare.

Mi scuso ancora con la lista e con Marco che, sono certo, saprà sicuramente andare oltre aneddoti locali non dimostrati.

Moderiamo il moderatore.

Sorry, Luca Lapini