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Novità su Canis aureus sul Carso triestino

Inviato: 21 giu 2017
da Luca Lapini
Il 18 giugno 2017 è stata investita una femmina adulta sul Carso triestino.

Così nella notte tra 19 e 20 giugno siamo andati a cercare la sua famiglia assieme a Nicola Bressi.

L'abbiamo trovata.

Il gruppo familiare sta vicino al punto dell'investimento (ad 1,3 km), vicino al punto dove l'altr'anno è stato raccolto un giovane maschio ferito..
Forse gli animali sono lì da tempo.

È il terzo gruppo del Carso triestino di quest'anno, ma questo pare tutto italiano. Gli altri due stanno in larga parte in Slovenia.

La dissezione ispettiva effettuata ieri sulla femmina adulta investita domenica sul Carso triestino, eseguita assieme a Paola Beraldo, Stefano Pesaro e Michele Benfatto, ha dato ulteriori informazioni.

L'animale era alla fine dell'allattamento, ed aveva cinque cicatrici placentari ancora parzialmente leggibili, due sul corno sx, tre sul corno dx dell'utero.

Le mammelle succhiate in maniera evidente, tuttavia, erano due-tre di sei, due inguinali e una addominale.

È dunque certo che l'animale avesse i piccoli, probabilmente tre dei cinque partoriti, dell'età di circa due mesi.

Probabile che siano quasi divezzati, dunque è altrettanto probabile che il padre sia in grado di alimentarli portando loro cibo solido.

Ricordo che i cuccioli vengono portati in branco in luglio, quindi dovrebbero essere già quasi pronti a partecipare alla vita sociale di branco familiare.

La madre aveva mangiato una grossa quantità di ciliegie e nel tratto digerente aveva anche poco pelo di cinghiale, forse pelo di ovicaprino, e un ortottero.

La localizzazione del suo gruppo familiare è sicura, e probabilmente ci consentirà ulteriori approfondimenti con foto-trappole ed altre tecniche non invasive.

Nel corso della survey bioacustica di questa notte è stato possibile ascoltare i richiami di allarme di numerose volpi, che emettevano i loro versi da tutto attorno al punto da cui il gruppo di sciacalli risponde. Visti e sentiti anche numerosi caprioli e una insistente faina incuriosita dalla nostra presenza.

La vigilanza venatoria è stata avvertita e sorveglierà la zona con una particolare attenzione.

Vista la situazione degli sciacalli italiani sapere dove sono gli animali e informare i locali in tempo reale è una priorità evidente, che può limitare gli incidenti legati ai prelievi di volpe.

Prima di gestire bisogna capire e favorire la specie, che con l'attuale densità e distribuzione italiana ha ancora una situazione popolazionale decisamente effimera, ancora legata a sorgenti (sources) prevalentemente slovene.

Il nostro paese attualmente funziona da inghiottitoio (sink).

Seguire la situazione dei caposaldi dell'espansione, con una costante attenzione monografica ai vari gruppi riproduttivi, costituisce una priorità conservazionistica.

Cordialità, Luca Lapini.